domenica 30 dicembre 2012

DRAWING #2 SENTENCE #4

Il disegno è l’aspirazione a trovare quel codice di simboli che è in grado di rendere immortale la mortalità dell’uomo.

sabato 22 dicembre 2012

BIZARRE

Proprio negli anni in cui sono state emanate tutte le interpretazioni possibili sull'architettura; quelle più condivisibili, quelle più variegate, massimalistiche, populistiche, ridondanti, superficiali e inconcludenti; proprio ora che il dialogo sull'architettura si va esaurendo, proprio adesso la crisi ci impone di scegliere l'interpretazione più semplice possibile.
Non è bizzarro?

domenica 19 agosto 2012

BEAUTY/INTUITION

...partendo da Vitruvio, passando per Le Corbusier, giungendo a Purini, si evince che la venustas è una componente molto particolare della triade vitruviana; essa emerge quando firmitas ed utilitas si esauriscono, ossia quando dell'edificio non rimangono che rovine, esaurita la sua funzione strutturale e la sua utilità ciò che rimane è puramente la bellezza (venustas).
Forse questa bellezza è la comprensione dell'entità e del valore della firmitas e dell'utilitas l'istante successivo alla loro sopravvenuta assenza, se così fosse allora sarebbe impossibile apprezzare la bellezza di un edificio per i non addetti ai lavori; la bellezza sarebbe insita nella comprensione del passato, per apprezzarla sarebbe necessario attendere la morte dell'edificio.
La bellezza di un cadavere potrebbe essere colta solo da un individuo particolarmente sensibile, o da un medico legale, ma la bellezza, nelle sue diverse fasi e nei suoi diversi valori, possono o potrebbero apprezzarla tutti.
No, la bellezza è l'intuizione, è la scintilla che rischiara il buio di un momento anonimo, è la comprensione della sintesi, è capire il perché ad un certo discorso, ad un certo lavoro, ad una certa opera, ad una certa musica, ad un certo film non ci sia nulla d'aggiungere o nulla da togliere, comprendendone dunque la bellezza in maniera compiuta, complessiva, universale e totale; è il completamento del contatto empatico con l'autore, o l'illusione dello stesso, ma anche l'illusione vale poiché provoca lo stesso sentimento, e poi la bellezza è illusoria ed effimera, è ragionevole comprendere come sia difficile coglierla nella sua esatta forma evitando i filtri nella soggettività.
Ciò che sentiamo è un esplosione brevissima e intensa che in un solo istante condensa la comprensione dell'universo, il che generalmente culmina e conclude con un sorriso di piena soddisfazione.

martedì 31 luglio 2012

COMPOSE #9

...è importante conoscere tutto ciò che ci precede, tutto ciò che è già stato fatto ma soprattutto come è stato fatto; è importante sapere quale percorso ha portato alla realizzazione di ciò che ci circonda, di ciò che l'abitudine impedisce di vedere, soprattutto se si tratta di oggetti ovvi o percorsi ovvi, le strategie più importanti, più vincenti, sono tremendamente ovvie, probabilmente lo sono perché hanno vinto e la vittoria replicata è quanto di più ovvio esista da sempre.
Esistono varie forme di ovvietà al mondo, si tratta di archivio universale di variabili standard, di movimenti quasi spontanei nella loro elementarità, eppure è difficile conoscerli tutti, probabilmente prevale in noi un senso di avversione all'ovvietà che ci impedisce autonomamente di accedere a questo bagaglio culturale completamente, eppure è importantissimo conoscerlo quasi completamente se si vuole ottenere un'ottima sintesi compositiva, la composizione più forte di ottiene componendo più movimenti ovvi possibili, il come assemblarli tra loro è un altro problema di un certo peso non trascurabile, tuttavia se prendiamo in esame una delle forme più ovvie (se non la forma più ovvia), e tale è il cubo, ci appare violentemente semplice una grande verità: spesso le forme più ovvie (un cubo) composte in una forma altrettanto ovvia (un ulteriore cubo) determinano una composizione gigantemente complessa e immutabile nel tempo.
E' palese come dietro l'uso esemplificativo del cubo ci sia un tranello, appurati certi concetti viene spontaneo cercare di chiarire a se stessi se il cubo sia davvero una forma ovvia o al contrario infinitamente complessa, ebbene il cubo è entrambe le cose, ogni elemento ovvio è anche oscuramente, tremendamente, spaventosamente complesso; un perno compie una rotazione variabile tra 0 e 360 gradi, fa aprire e chiudere porte, finestre e sportelli, fa funzionare gru, argani, motori a reazione, fa volare gli uccelli e fa ruotare pianeti e universi...è ovvio eppure dà sgomento sapere quanto sia complesso.

martedì 24 luglio 2012

DRAWING #1

Il disegno è una pratica orrendamente incoerente.
Non rappresenta mai la realtà, e non si tratta di una considerazione banalizzabile con la conclusione che il disegno sia solo una rappresentazione di come l'autore vede la realtà più che una rappresentazione fedele di quest'ultima. Il disegno è una pratica composta tanto da rituali e ritualità, quanto da tecniche e tecnicismi, è un linguaggio complesso e complessato, compassato e di compasso, segue un ritmo autoriale proteso al rispetto di un ordine ben preciso, ma questo non gli impedisce di cedere all'incoerenza, perché spesso per raggiungere la prefigurazione è necessario creare un'illusione, è necessario suggerire all'occhio una profondità che la tecnica da sola non è capace di rendere o di esaurire compiutamente. L'intuizione vale più di un milione di calcoli, una serratura vale più di una porta aperta; il succo è che un disegno per suscitare tensione nell'osservatore non deve denudarsi, ma deve vestirsi di tante piccole incoerenze regolabili al piacere dell'autore e dell'osservatore stesso, perché dopo tutto il nostro intimo desiderio infantile è sempre quello di giocare ovunque con qualunque cosa ci capiti a tiro.

domenica 15 luglio 2012

STRANGEDAYS

Viviamo in un'epoca particolare, la crisi economica ci morde ferocemente, farà sgretolare le nostri basi e ci costringerà a ridisegnare la nostra tana.
Ci sarà chi disegnerà meglio e chi disegnerà peggio; ci sarà chi prenderà brandelli di vecchio e li farà passare per buoni, sperando che funzioni ancora, altri no.
La migliore delle conseguenze della crisi economica sarà forse il crollo del concetto di "quantità", la scarsità di risorse e la necessità di assemblarle in qualcosa che duri nel tempo per rispondere alle istanze della robustezza, dell'estetica e dell'efficienza porterà necessariamente al ripristino della dominante qualitativa in ogni azione umana, non ultima, ma anzi prima fra tutte, l'architettura.
Sono queste le macerie, non ancora nate dal crollo roboante, da cui nascerà il nuovo movimento?
Cadremo? Oppure sarà solo un'enorme trauma indimenticabile? L'importante sarà rialzarsi in una casa disegnata dal futuro Luigi Moretti, sedersi su una sedia disegnata dal futuro Gio Ponti, leggendo un libro scritto dal futuro Ennio Flaiano...

domenica 20 maggio 2012

COMPOSE #8

...arriva il momento in cui la composizione prende vita propria; i negativi urbani, gli assi di riferimento e le immagini archetipiche la nutrono al punto da renderla gigantesca, torreggiante, sovrastante, impazzita, sussultante, ribelle. Essa divora insaziabilmente i nuovi spunti, li inglobato nel sistema oppure li cancella esprimendo così un potere di scelta che non le compete.
Quando la composizione è assolutamente ingovernabile lì c'è la misura che rivela il grande compositore...

domenica 15 aprile 2012

COMPOSE #7

...l'impazienza e la fretta (analogamente ad ogni azione quotidiana) sono le più grandi nemiche del comporre.
Così come il comporre è un processo inesorabilmente costante e autodeterminato, così stabilirne la fine è affidato al nostro insindacabile giudizio, al contrario è assolutamente deleterio saltarne una o più fasi tra l'inizio e la fine dello stesso processo. Saltare un passaggio vuol dire rallentare, vuol dire perdere uno spunto, vuol dire perseverare nell'errore, ma soprattutto significa non accumulare esperienza...

sabato 14 aprile 2012

PROPOSAL

...un'eventuale offerta di vitto e alloggio in cambio di progetti di ristrutturazione non sarebbe da scartare...

SENTENCE #3

...Certamente l'architettura è nella struttura d'una scala, certamente è nel dettaglio tecnologico d'una scala, certamente è nel disegno d'una scala, certamente è nello spazio che circonda una scala, certamente è nel materiale prescelto per realizzare una scala, ma certamente l'architettura non è nel disegno bidimensionale d'una scala...

venerdì 13 aprile 2012

OBVIOUSLY

Il sistema del finanziamento pubblico ai partiti, affiancato al sistema dei contributi all'editoria, insieme al sistema retributivo di tutti gli esponenti del governo e dell'opposizione, all'interno del computo della spesa pubblica del sistema paese, suggerisce in me emozioni violentemente qualunquiste. Il sospetto che la democrazia non sia il sistema più egalitario, trasparente e libero, ma semplicemente il sistema che più copre corruzione e criminalità grazie ad una diffusa sensazione di libertà, trasparenza e uguaglianza è ormai una certezza lampante e lapalissiana.

sabato 24 marzo 2012

COMPOSE #6

...nell'attesa mi sono trovato ad oltrepassare porta del popolo e a contemplarne l'immensa piazza valadieriana, soffermandomi davanti all'obelisco e circumnavigandolo un paio di volte. Mentre camminavo mi rendevo conto quanto l'architettura complessiva di quel luogo non fosse altro che un enorme raccolta di lunghi episodi prospettici in successione: i tre fornici con la piazzetta, l'obelisco e lo sguardo che s'allarga alle grandi esedre, il tridente scandito dalle chiese gemelle. Sembra che ci sia una trama dietro questo 3-1-3, ma al di là di ciò che può suggerire una fervida immaginazione romanzesca ciò che conta è che l'architettura è un respiro, gonfiare e sgonfiare, ridere e piangere, vivere e morire. L'architettura è l'inizio e la fine di un racconto, è vera arte quando viene protesa al futuro, nell'attesa che qualcuno riprenda il filo della storia...

mercoledì 21 marzo 2012

NEURASTHENIA

...scusatemi se faccio il melodrammatico, se non sono ottimista...ma è dura pensare alla tesi sapendo che dopo dovrai lottare con altre centocinquantamila persone più brave e più in gamba di te.
Quando poi leggi notizie simili ti viene l'orticaria, perchè pensi a venti anni di prese per il culo, di liberalizzazioni promesse, di aperture nel mondo del lavoro, di sviluppi vari, di università rivoluzionate alla cazzo di cane, di anni che passano inutilmente, tutto grazie ad un folto gruppo di persone incapaci, promotori della politica dell'insulto, delle riforme spezzate, dei collettivi, delle lotte ideologiche, degli ingranaggi burocratici...una colossale montagna di merda.
Come fai a pensare a costruirti un futuro in un paese dove non c'è la base per nessun meccanismo concorrenziale? Dove le logiche sindacali sono ferme agli anni 50, alle lotte operaie, quando ormai gli operai sono quasi tutti immigrati sottopagati in nero; dove si era deciso di indebolire l'articolo 18 già dieci anni fa e non lo si è mai fatto sia per la morte di Marco Biagi che per l'inettitudine della politica e dei sindacati, producendo il precariato, producendo una riforma universitaria del 3+2 dequalificante che ha prodotto solo un enorme bacino per il precariato e per il lavoro nero, o per lo schiavismo; dove i tavoli delle riforme saltano perchè nessuno vuole rinunciare all'appoggio dei propri iscritti, non sia mai che non ti votino! Non sia mai che tu diventi inutile o gloriosa sigla sindacale, o gloriosa confindustria, o glorioso consiglio superiore della magistratura, o glorioso ordine degli architetti, o glorioso ordine degli avvocati, o glorioso ordine dei medici, eccetera.
Mio padre vuole che io mi dia da fare, che mi laurei, che mi calmi, che non sia nervoso, che pensi al futuro, ma io non riesco a lavorare, non riesco a lavorare per domani se non so cosa succederà domani, l'unica cosa che so è che domani su quella poltrona ci starà lo stesso verme che c'è oggi, oggi quel verme ci dirà che ci dobbiamo calmare perchè la riforma è finalmente giusta e cambierà il paese, domani quel verme ci dirà che ci dobbiamo incazzare che dobbiamo spaccare il paese che è stato cambiato da quella riforma, e noi sempre là a seguire quel verme...

PS
Da questo sfogo non nascerà un movimento politico,
non nascerà un anonimo paladino del web,
non nascerà un atto di terrorismo.
Nascerà solo l'ennesimo architetto triste.

martedì 20 marzo 2012

TALES

...la definizione che preferisco a proposito di architettura è quella che la inquadra come una narrazione di eventi; un racconto in cui le persone, le loro impressioni e i loro caratteri sono lo sfondo, mentre le loro azioni e i loro percorsi sono i protagonisti di una storia che si autocostrisce quasi senza bisogno d'un creatore. Viene da chiedersi se anche per Dio o chi per lui non sia andata allo stesso modo, costruire un pianeta, seminarci la vita ed attendere che cresca e trovi la sua strada...

sabato 10 marzo 2012

COMPOSE #5

...indipendentemente dall'approccio iniziale si giunge sempre al conflitto di attribuzione tra contesto (idealizzato) e schema (o segno). La composizione comporta sempre dei rischi il cui risultato può essere frustrante o estremamente appagante; il momento successivo alla disposizione dei componenti generici dovrebbe prevedere la possibilità di suddividere questi ultimi tra contesto e schema, in questo modo sarà possibile lavorare anche in due campi, questa scissione faciliterà il conseguimento di un risultato sintetico: se un livello della composizione è risolto in sé stesso esso apparirà risolto in sè stesso anche se immerso in altri livelli, più livelli risolti fanno una composizione risolta e quindi chiusa...

sabato 3 marzo 2012

DUBUDABUDUBUDUBUDUDA'

...sentir cantare Lucio Dalla mentre guido, soprattutto di notte, mi dà una grande soddisfazione.
inspiegabilmente mi apre la mente, allarga gli orizzonti mentali, è come se un'enorme bolla di schiuma si allargasse a dismisura intorno alla macchina, si rischiara il cielo ed escono le stelle.
Escono cammelli rosa da dietro dune blu, puttane grassissime e pelose salutano marinai muscolosi, treni neri e lucidi sprofondano nella terra, meccanismi scintillanti sputano olio e benzina in piena euritmia, un ragioniere difende la sua borsa dall'eccessiva gentilezza d'uno sconosciuto, Gesù scende tra i pescatori ad offrirgli le sigarette, Nuvolari esplode mille volte in mille pezzi di carni meccaniche rinascendo altre mille volte, Senna si schianta contro un muro di panna, due ragazzi uccidono due struzzi neri facendo l'amore, un ballerino rotea su se stesso talmente veloce da bucare il pavimento, un gabbiano scrive poesie, Caruso canta talmente forte da sciogliere le catene, Tosca si getta da Castel Sant'Angelo sorridendo, pesci e gatti fanno la pace, quattro cani per strada e la strada è già piazza e la sera è già notte, una vecchia cammina per i vicoli di Napoligenovaromabaribologna e si fa chiamare Canzone, ecco il gelato al limon che sfrizza in gola.
Le bolle scoppiano sempre troppo presto, alla fine prendi l'ascensore e sei già a casa, le ultime ombre di surrealismo ti tirano le labbra e ti viene da sorridere come un cretino...

venerdì 2 marzo 2012

SENTENCE #2

...Forse l'Italia è il paese dell'architettura, perchè se è vero che l'architettura è l'arte in cui il nuovo nasce già vecchio l'Italia è il paese dove ogni innovazione nasce già morente...

domenica 26 febbraio 2012

GAME OVER

...continui a rovistare nelle scatole, ma è più che lampante, mancano troppi pezzi per costruire un castello...quando mancano troppi pezzi per costruire ciò che hai sempre costruito occorre cambiare progetto...

sabato 18 febbraio 2012

CONTEMPORARY

...mentre l'aggettivo 'moderno' risulta splendidamente aderente al suo significato pur assecondando il passare del tempo, l'accezione 'contemporaneo' è odiosamente vuota di significato.
Se contemporaneo è l'oggetto che vive il suo tempo qual è il suo tempo? È misurabile? Se si quanto dura?
Se il tempo contemporaneo è il presente, la vita di un oggetto contemporaneo dura l'attimo della presa di coscienza dell'evento presente, dunque nell'attimo successivo muore o, meno crudelmente, termina la sua tensione temporale. Un oggetto progettato, costruito e nato dall'ispirazione verso il tempo presente si gioca tutto alla prima impressione, poichè la sua vita è troppo breve perché possa raccontare di più, al contrario l'oggetto di ispirazione 'moderna' vuole arrogantemente tendere al futuro, vuole trasformarsi, vuole estendere la sua tensione temporale più che può, fino ad un istante prima che l'elastico si strappi.
Oggi l'architettura cosiddetta 'contemporanea' ha sviluppato una tendenza assolutamente invasiva verso il linguaggio preesistente, ha dovuto ricorrere alla violenza bruta pur di rendere il più evidente possibile il suo breve passaggio, quasi emulando i più efferati delitti di sangue e l'interesse morboso che ne segue.
Ma il problema è che l'architettura non è un'arte declinabile esclusivamente al presente, è un'arte che non appartiene al tempo della sua nascita ma a quello a cui tende (che può anche essere il tempo in cui nasce), perchè il suo prodotto, l'edificio, per sua natura, per ovvie ragioni economiche e sociali, per il problema compositivo, è una presenza costruita per durare.
L'architettura 'contemporanea' non esiste e se esiste è un errore grammaticale...

martedì 14 febbraio 2012

DEMOCRACY

...e in questi giorni si dice che la democrazia sia andata a morire nel suo luogo di nascita, l'Ellade.
Ma è pur vero che questo sistema di governo inizia a vacillare quando passa dai due ai tre cittadini, quando arriva a coinvolgere più di cento persone è bello che sepolto...

lunedì 13 febbraio 2012

LANGUAGE

...La composizione non è sintesi senza linguaggio, poiché si compone scegliendo e padroneggiare un linguaggio significa scegliere. Il linguaggio è quella parte dell'architettura che si comprende più tardi ma che si possiede nella personalità, nelle scelte quotidiane, nei dettagli con cui un uomo si circonda, nei vestiti che si indossano; in effetti un linguaggio si indossa, perché rappresenta come vorremmo che ci vedesse il mondo, l'aderenza del tessuto sulla pelle è la nostra coerenza, la sua trasparenza misura forse l'enigma che nascondiamo suggerendone la soluzione.
A volte si confonde il linguaggio col talento, ma è il linguaggio l'origine del talento e il più delle volte dietro il talento c'è solo un linguaggio più chiaro degli altri.
Inoltre non è corretta la supposizione secondo la quale esistono tanti linguaggi quanti sono gli individui, esistono solo infiniti modi per identificare le consuete due opzioni date dal problema compositivo, la scelta costituisce l'adozione di un linguaggio che probabilmente è già stato tentato da chi ci ha preceduto, ma ciò non deve scoraggiare poiché si parte sempre da ciò che ci è stato lasciato...

venerdì 10 febbraio 2012

COMPOSE #4

...prendete il caso di un grattacielo.
Esiste un livello di astrazione nel quale oggetti complessi diventano semplici solidi geometrici, è in questo piano che rivelano la loro vera identità. Un grattacielo non è che un parallelepipedo estremamente alto (o lungo), un'emergenza che trova la sua frequenza espressiva attraverso il dialogo con il suo intorno; questo dialogo risulta più evidente tra un'emergenza e uno spazio aperto o tra un'emergenza e un tessuto denso relativamente basso, risulta parziale tra diverse emergenze sparse in un vasto spazio aperto o in vasto tessuto relativamente basso, risulta minimizzato se le emergenze smettono di "emergere" formando un tessuto denso di parallelepipedi alti. In nessun caso perderà la sua identità, L'altezza ne mantiene l'aspetto identitario ma la necessità di rapportarsi con la terra e col cielo lo spingono a fare un salto nel mondo della composizione trasformandolo in un organismo a sé stante, diventa un ponte tra cielo e terra e tra astrazione e tipologia.
È dunque vero che il grattacielo (o l'edificio emergente generico) non è adatto a contesti definiti superficialmente "tradizionali"? Sul piano dell'astrazione certamente no...

lunedì 6 febbraio 2012

CIVILIZATION

...dunque quando un raptus ti spinge a lanciare tuo figlio nel Tevere ti chiedi qual è il limite della civiltà. Tralasciando la declinazione estrema consequenziale, cosa sarebbe giusto? Invocare la pena di morte? Eliminare l'errore? Punire seguendo il principio etico della legge? Comprendere l'errore? Correggere e reinserire? Isolare? Dimenticare.
Cosa sarebbe veramente civile? Cosa dovrebbe distinguerci dagli animali, oppure cosa dovremmo seguire per illuderci che siamo diversi dagli altri animali? Se ci distinguiamo vuol dire che tendiamo a migliorare, tendiamo alla perfezione perché ci distinguiamo dagli esseri viventi tramite la civiltà, ma se invece questo vivere civilmente non fosse altro che un sopravvivere scientifico? Un conservare la specie disciplinato che si svela all'accadere di una eccezione lampante come quella di un padre che uccide il proprio figlio?...

venerdì 3 febbraio 2012

domenica 29 gennaio 2012

COMPOSE #3

...E se è indiscutibilmente vero che l'uomo non è un creatore bensì un traformatore, un plasmatore, un artigiano prima che un artista, allo stesso modo è vero che nella composizione (come daltronde significa la parola stessa) non è possibile nè distruggere nè creare nulla. La composizione è un procedimento che comporta modifiche sostanziali, arretramenti minimi, emersioni della materia dalla memoria passata, sovrapposizioni future nate da presupposti di memorie passate, ma la proporzione, l'euritmia, il peso, la luce, l'ordine, la distanza, il tempo e lo spazio conducono ogni azione possibile; eppure la distruzione (intesa ad esempio come l'annientamento di uno dei piani della memoria, come il tentativo maoista di distruggere la muraglia cinese) e la creazione (come il tentativo di progettare una nuova colonia usando un linguaggio senza radici) sono azioni impossibili. Le tracce rimangono sempre, compongono il nostro campo d'azione, se vengono ignorate rimarranno integre e quindi confrontabili, se vengono cancellate riemergeranno più distanti nello spazio o nel tempo, se vengono esaltate potrebbero avere il sopravvento sulla composizione; dunque non rimane che includerle nella composizione come un elemento qualunque di quest'ultima...

martedì 24 gennaio 2012

WAKE UP

...chissà perché i pennini da china sono come i bambini, ogni mattina per svegliarli fai una grande opera di convincimento tra scossoni e "parole dolci"...

lunedì 23 gennaio 2012

COMPOSE #2

...Inoltre la composizione non è un puzzle, i pezzi che la formano non sono tutti già predisposti e non sempre entrano con naturalezza prefigurata, è il compositore a creare (forgiare) i pezzi disegnandoli in modo che si incastrino perfettamente o dando un'immagine forte della perfezione.
Esistono la forma e la misura, la prima è la materia l'altra è il bulino, è importante usarle con cura affinchè diventino composizione o parte di esse: eccessiva forma porta eccessiva astrazione, eccessiva massa, poco controllo; eccessiva misura porta eccessivo controllo, eccessiva semplificazione, poca architettura.
Nella composizione esistono figure retoriche, esistono regole, non esistono limiti trascurabili, laddove esistessero sarebbe necessario rafforzarli negativamente o positivamente.
Tutto ciò che esiste è trasformabile e può ricondursi ad una sintesi compositiva deducibile dall'osservazione, dalla storia, dall'esperienza, dalla critica, dagli eventi o dal nostro operato come architetti...

mercoledì 18 gennaio 2012

COMPOSE #1

...e quando affronti o proponi la composizione in un sistema già risolto è necessario che tu ti inserisca nei suoi punti deboli (tutti i sistemi ne hanno), puoi usare un pennello, un piede di porco o la dinamite, l'obiettivo è mettere in crisi il sistema prima che lui metta in crisi te. È come una maledetta battaglia, e tu stai arretrando troppo.

martedì 17 gennaio 2012

LESS IS MORE

...Poi passa davanti a me mentre schizzo sul mio quadernetto in pelle, disegno in china con la 02 una prospettiva di via della conciliazione, indugiando un po' di fino sui profili degli obelischi piacentiniani, faccio un muro che fa da fondale e davanti ad esso una facciata sporgente, non priva di bucature modulate, simile alla facciata di un palazzo romano, come una scenografia. Lui sembra capire la mia frustrazione: comprendere che sono estremamente lontano dalla "sintesi compositiva" e che non so come avvicinarmici, ho molta strada da percorrere perciò mi dice:
"più forza di volume, meno calligrafia...".

lunedì 16 gennaio 2012

TERMOS

Poche cose al mondo ti rimettono al mondo meglio del calore. Il sole, la doccia, un thé, l'abbraccio...soprattutto quest'ultimo.

MOBILE ME

...Dovrebbe essere il primo post scritto dal cellulare...speriamo che venga pubblicato.
Non ho molto da dire stanotte, il sonno prende il sopravvento e le giornate offrono solo spunti da dimenticare. Siate lieti.
'Notte...

martedì 10 gennaio 2012

WORK

...poi una coppia barese si suicida, lo fa perchè ha perso completamente la speranza di trovare un lavoro, di poter sopravvivere dignitosamente, lo fa per paura della povertà, ma analizzare le cause di un gesto simile lascia necessariamente il tempo che trova poichè non ce n'è mai una sola ma sempre tante e tali da eliminare la facoltà di giudizio. Non è solo il lavoratore in sè, quello che prende il salario, a suicidarsi, ma anche l'imprenditore, quello che prende gestisce i capitali, ed è anche il libero professionista, quello che prende lo "stipendio", tutti questi ruoli sono stati spinti al suicidio e la ragione fondamentale è solo una, ossia la morte progressiva del lavoro.
Il lavoro in Italia (e non solo) sta morendo perchè alcuni prodotti non sono più richiesti dal privato, perchè i prodotti  richiesti dallo stato non sono pagati dallo stato, perchè le banche non erogano credito poichè il mercato non esprime fiducia ma all'origine di tutto non può esserci solo la mancanza di fiducia, ci deve esserci necessariamente anche un crollo del sistema nei suoi punti deboli, e uno dei suoi punti deboli più grandi è la crescita come unico strumento per creare ricchezza, e ciò che avviene in questi giorni è proprio l'effetto di ciò che accade quando si cerca di continuare a crescere anche quando non ce n'è alcun bisogno, o peggio, quando non si possiedono le basi e le materie prime per creare crescita; e la cosa più assurda è che l'unica soluzione che sembra attuabile è la creazione di ulteriore lavoro per creare ulteriore crescita, senza però intaccare i capitali pubblici e senza creare altro debito pubblico che il sistema della crescita costante ha già creato.
Ma poi tutta questa crescita assurda che va al di là delle nostre reali possibilità, che si traduce in sprechi insensati, che vantaggio ci dà? Costruire strade per far passare altre automobili che bruciano altra benzina che nasce da altro petrolio che viene estratto semilegalmente da altre compagnie che semilegalmente si accordano con governi per lo più incivili che finiscono col generare dittature più o meno controllate da quelli che in fin dei conti vogliono creare ricchezza costruendo strade per far passare altre automobili, a chi giova?
A chi giova costruire nuovi impianti sportivi per nuove olimpiadi? a chi giova un carrozzone che fa finire ogni bilancio in perdita e lascia dietro di sè infinite (anche nel letterale senso di non-finite) cattedrali ipertecnologiche di cui nessuno farà più uso?
Sapevate che il 60% delle nuove strutture del grande Expò di Milano del 2015 verrà demolita? Quale guadagno resterà da questo spreco di denaro mondiale?
E non è che l'ennesima considerazione banalmente vera.

sabato 7 gennaio 2012

PESSIMISMO CHE FASTIDIO

...in fondo stiamo degradando in un atmosfera troppo cinica. Passiamo un periodo di crisi, anzi per essere precisi stiamo vivendo l'apice di un periodo di crisi economica globale, ma in realtà l'Italia sta vivendo l'apice di una crisi culturale che è iniziata molto tempo fa, tuttavia è solo in questi ultimi due anni che gli Italiani se ne stanno rendendo conto, o almeno l'estensore di questo blog pensa che sia così.
"Gli ultimi anni hanno mostrato le crepe reali dell'incantesimo del Berlusconismo" conosco almeno dieci giornali che avranno scritto una frase così banale e vero allo stesso tempo, ma il termine Berlusconismo presuppone una colpa un po' troppo grande per Silvio Berlusconi poichè il Berlusconismo è solo ciò che abbiamo voluto credere, ossia l'esistenza di un mondo ricco dove l'assenza di regole era un valore da perseguire, seguito dal culto del più furbo (neanche del più forte, del più arrogante), dal culto dell'eccesso in ogni sua forma; il fatto che Berlusconi abbia rappresentato tutto questo non ne fa l'unico colpevole, i simboli non hanno colpa, le persone simbolo non hanno più colpa di ciò che hanno fatto fisicamente, ad esempio trovo molto più grave il fatalismo che ci ha colto in questi giorni, il fatto che sembri impossibile risollevarsi, per l'appunto il cinismo dilagante che ci ha colpiti tutto insieme in tre, quattro mesi, ora siamo ipercritici verso qualunque azione di governo, qualunque iniziativa locale, qualunque impresa privata, persino di fronte ai programmi di cucina valutiamo scadente qualsiasi cosa. Andiamo a scovare il pelo nell'uovo di ogni funzionario, illudendoci che stiamo solo cercando il migliore degli onesti perchè ci guidi alla salvezza, ma nel nostro cuore non siamo convinti di salvarci, campiamo con l'idea che c'è una fine inesorabile che sta per arrivare e ci travolgerà tutti; siamo nudi, spogliati del manto caldo del Berlusconismo, senza quella finta vestaglia di paillettes pensiamo che non ci sia futuro, senza l'illusione non c'è futuro, senza l'effetto placebo non c'è futuro, senza un bel po' di coca in corpo non c'è futuro. Tutta la retorica politica della destra e della sinistra non hanno fatto altro che rincoglionirci di parole discordanti fino al punto da farci credere che davvero non ci sia nulla da costruire poichè è tutto talmente distrutto da non poter reggere più nulla, neanche fossimo usciti da una guerra mondiale.
Che rabbia, che lassismo, che inerzia, che palle!

venerdì 6 gennaio 2012

ACTOR'S CUT

...Che poi entri nella Feltrinelli e ti trasformi in un intellettuale vagamente di sinistra grande intenditore.
...Vai da Elite e divieni gran gourmet, espertissimo di salse speziate e contorni sfiziosi.
...Entri al cinema e sei il nuovo Morandini, scopri sfumature e inquadrature che nessuno avrebbe notato.
Ne consegue che ognuno crea il proprio personaggio a seconda delle circostanze e delle "sfide" che si trova ad affrontare quotidianamente, bella scoperta.
Peter Sellers, uno dei più grandi attori di tutti i tempi, sosteneva di non esistere come Peter Sellers, egli esisteva come ispettore Clouseau, come dottor Stranamore, come dottor Manchu, ma mai semplicemente come Peter Sellers.
Quindi stamattina mi sveglio con la domanda: chi sono veramente io? chi sono veramente gli altri? Poichè bene o male la mia fase adolescienziale scoordinata di perdita o scoperta della mia personalità l'ho superata, posso a buon diritto affermare che io sono in effetti tutto quello che faccio, tutto ciò che scrivo, tutto ciò che disegno, tutto ciò che progetto, tutto ciò che compro, tutto ciò che dico e che smentisco, indipendentemente dal fatto che ci sia o meno uno scopo che lega tutti questi eventi.
E' per questo che alla morte di grandissime personalità ci sono folle oceaniche pronte a strappare pezzetti di stoffa (o pezzi di carne) della veste del proprio eroe, è per questo che si vogliono toccare con mano i miracoli dei santi, o le opere dei grandi statisti. Quando si possiedono milioni di ammiratori la fede non basta, tutti vogliono una traccia del passaggio del mito, forse hanno paura di essere talmente tanti che non basti aver creduto ma che ci voglia una prova tangibile di cosa li ha convinti a credere. Stavo per scrivere che al contrario a chi ha pochi ammiratori questo non accade, ma non è così, io stesso vorrei una traccia di chi mi lascia da conservare gelosamente. Quel che rimane a noi altri dunque è una traccia del passaggio, dovrebbe ricordarci perchè abbiamo creduto, perchè abbiamo sperato, ma in realtà ci ricorda solo che è passato e non perchè è passato, questo perchè probabilmente un disegno evidendente di ogni atto della nostra vita o della vita del mondo non esiste, dunque è giusto vivere e intendere la vita come una successione di grandi prove d'attore e non un percorso unico: non un unico spettacolo, ma un abbonamente a miliardi di spettacoli tutti bellissimi.

giovedì 5 gennaio 2012

ORIGLIANDO PER STRADA

un regazzino a sua madre:"...che poi se devo mangiare tutti i giorni la pasta, mi spieghi perchè non mi fai mai la pasta al forno due volte di seguito?..."

regazzino, hai tutta la mia stima...