domenica 15 luglio 2012

STRANGEDAYS

Viviamo in un'epoca particolare, la crisi economica ci morde ferocemente, farà sgretolare le nostri basi e ci costringerà a ridisegnare la nostra tana.
Ci sarà chi disegnerà meglio e chi disegnerà peggio; ci sarà chi prenderà brandelli di vecchio e li farà passare per buoni, sperando che funzioni ancora, altri no.
La migliore delle conseguenze della crisi economica sarà forse il crollo del concetto di "quantità", la scarsità di risorse e la necessità di assemblarle in qualcosa che duri nel tempo per rispondere alle istanze della robustezza, dell'estetica e dell'efficienza porterà necessariamente al ripristino della dominante qualitativa in ogni azione umana, non ultima, ma anzi prima fra tutte, l'architettura.
Sono queste le macerie, non ancora nate dal crollo roboante, da cui nascerà il nuovo movimento?
Cadremo? Oppure sarà solo un'enorme trauma indimenticabile? L'importante sarà rialzarsi in una casa disegnata dal futuro Luigi Moretti, sedersi su una sedia disegnata dal futuro Gio Ponti, leggendo un libro scritto dal futuro Ennio Flaiano...

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