martedì 10 gennaio 2012

WORK

...poi una coppia barese si suicida, lo fa perchè ha perso completamente la speranza di trovare un lavoro, di poter sopravvivere dignitosamente, lo fa per paura della povertà, ma analizzare le cause di un gesto simile lascia necessariamente il tempo che trova poichè non ce n'è mai una sola ma sempre tante e tali da eliminare la facoltà di giudizio. Non è solo il lavoratore in sè, quello che prende il salario, a suicidarsi, ma anche l'imprenditore, quello che prende gestisce i capitali, ed è anche il libero professionista, quello che prende lo "stipendio", tutti questi ruoli sono stati spinti al suicidio e la ragione fondamentale è solo una, ossia la morte progressiva del lavoro.
Il lavoro in Italia (e non solo) sta morendo perchè alcuni prodotti non sono più richiesti dal privato, perchè i prodotti  richiesti dallo stato non sono pagati dallo stato, perchè le banche non erogano credito poichè il mercato non esprime fiducia ma all'origine di tutto non può esserci solo la mancanza di fiducia, ci deve esserci necessariamente anche un crollo del sistema nei suoi punti deboli, e uno dei suoi punti deboli più grandi è la crescita come unico strumento per creare ricchezza, e ciò che avviene in questi giorni è proprio l'effetto di ciò che accade quando si cerca di continuare a crescere anche quando non ce n'è alcun bisogno, o peggio, quando non si possiedono le basi e le materie prime per creare crescita; e la cosa più assurda è che l'unica soluzione che sembra attuabile è la creazione di ulteriore lavoro per creare ulteriore crescita, senza però intaccare i capitali pubblici e senza creare altro debito pubblico che il sistema della crescita costante ha già creato.
Ma poi tutta questa crescita assurda che va al di là delle nostre reali possibilità, che si traduce in sprechi insensati, che vantaggio ci dà? Costruire strade per far passare altre automobili che bruciano altra benzina che nasce da altro petrolio che viene estratto semilegalmente da altre compagnie che semilegalmente si accordano con governi per lo più incivili che finiscono col generare dittature più o meno controllate da quelli che in fin dei conti vogliono creare ricchezza costruendo strade per far passare altre automobili, a chi giova?
A chi giova costruire nuovi impianti sportivi per nuove olimpiadi? a chi giova un carrozzone che fa finire ogni bilancio in perdita e lascia dietro di sè infinite (anche nel letterale senso di non-finite) cattedrali ipertecnologiche di cui nessuno farà più uso?
Sapevate che il 60% delle nuove strutture del grande Expò di Milano del 2015 verrà demolita? Quale guadagno resterà da questo spreco di denaro mondiale?
E non è che l'ennesima considerazione banalmente vera.

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