sabato 24 marzo 2012

COMPOSE #6

...nell'attesa mi sono trovato ad oltrepassare porta del popolo e a contemplarne l'immensa piazza valadieriana, soffermandomi davanti all'obelisco e circumnavigandolo un paio di volte. Mentre camminavo mi rendevo conto quanto l'architettura complessiva di quel luogo non fosse altro che un enorme raccolta di lunghi episodi prospettici in successione: i tre fornici con la piazzetta, l'obelisco e lo sguardo che s'allarga alle grandi esedre, il tridente scandito dalle chiese gemelle. Sembra che ci sia una trama dietro questo 3-1-3, ma al di là di ciò che può suggerire una fervida immaginazione romanzesca ciò che conta è che l'architettura è un respiro, gonfiare e sgonfiare, ridere e piangere, vivere e morire. L'architettura è l'inizio e la fine di un racconto, è vera arte quando viene protesa al futuro, nell'attesa che qualcuno riprenda il filo della storia...

mercoledì 21 marzo 2012

NEURASTHENIA

...scusatemi se faccio il melodrammatico, se non sono ottimista...ma è dura pensare alla tesi sapendo che dopo dovrai lottare con altre centocinquantamila persone più brave e più in gamba di te.
Quando poi leggi notizie simili ti viene l'orticaria, perchè pensi a venti anni di prese per il culo, di liberalizzazioni promesse, di aperture nel mondo del lavoro, di sviluppi vari, di università rivoluzionate alla cazzo di cane, di anni che passano inutilmente, tutto grazie ad un folto gruppo di persone incapaci, promotori della politica dell'insulto, delle riforme spezzate, dei collettivi, delle lotte ideologiche, degli ingranaggi burocratici...una colossale montagna di merda.
Come fai a pensare a costruirti un futuro in un paese dove non c'è la base per nessun meccanismo concorrenziale? Dove le logiche sindacali sono ferme agli anni 50, alle lotte operaie, quando ormai gli operai sono quasi tutti immigrati sottopagati in nero; dove si era deciso di indebolire l'articolo 18 già dieci anni fa e non lo si è mai fatto sia per la morte di Marco Biagi che per l'inettitudine della politica e dei sindacati, producendo il precariato, producendo una riforma universitaria del 3+2 dequalificante che ha prodotto solo un enorme bacino per il precariato e per il lavoro nero, o per lo schiavismo; dove i tavoli delle riforme saltano perchè nessuno vuole rinunciare all'appoggio dei propri iscritti, non sia mai che non ti votino! Non sia mai che tu diventi inutile o gloriosa sigla sindacale, o gloriosa confindustria, o glorioso consiglio superiore della magistratura, o glorioso ordine degli architetti, o glorioso ordine degli avvocati, o glorioso ordine dei medici, eccetera.
Mio padre vuole che io mi dia da fare, che mi laurei, che mi calmi, che non sia nervoso, che pensi al futuro, ma io non riesco a lavorare, non riesco a lavorare per domani se non so cosa succederà domani, l'unica cosa che so è che domani su quella poltrona ci starà lo stesso verme che c'è oggi, oggi quel verme ci dirà che ci dobbiamo calmare perchè la riforma è finalmente giusta e cambierà il paese, domani quel verme ci dirà che ci dobbiamo incazzare che dobbiamo spaccare il paese che è stato cambiato da quella riforma, e noi sempre là a seguire quel verme...

PS
Da questo sfogo non nascerà un movimento politico,
non nascerà un anonimo paladino del web,
non nascerà un atto di terrorismo.
Nascerà solo l'ennesimo architetto triste.

martedì 20 marzo 2012

TALES

...la definizione che preferisco a proposito di architettura è quella che la inquadra come una narrazione di eventi; un racconto in cui le persone, le loro impressioni e i loro caratteri sono lo sfondo, mentre le loro azioni e i loro percorsi sono i protagonisti di una storia che si autocostrisce quasi senza bisogno d'un creatore. Viene da chiedersi se anche per Dio o chi per lui non sia andata allo stesso modo, costruire un pianeta, seminarci la vita ed attendere che cresca e trovi la sua strada...

sabato 10 marzo 2012

COMPOSE #5

...indipendentemente dall'approccio iniziale si giunge sempre al conflitto di attribuzione tra contesto (idealizzato) e schema (o segno). La composizione comporta sempre dei rischi il cui risultato può essere frustrante o estremamente appagante; il momento successivo alla disposizione dei componenti generici dovrebbe prevedere la possibilità di suddividere questi ultimi tra contesto e schema, in questo modo sarà possibile lavorare anche in due campi, questa scissione faciliterà il conseguimento di un risultato sintetico: se un livello della composizione è risolto in sé stesso esso apparirà risolto in sè stesso anche se immerso in altri livelli, più livelli risolti fanno una composizione risolta e quindi chiusa...

sabato 3 marzo 2012

DUBUDABUDUBUDUBUDUDA'

...sentir cantare Lucio Dalla mentre guido, soprattutto di notte, mi dà una grande soddisfazione.
inspiegabilmente mi apre la mente, allarga gli orizzonti mentali, è come se un'enorme bolla di schiuma si allargasse a dismisura intorno alla macchina, si rischiara il cielo ed escono le stelle.
Escono cammelli rosa da dietro dune blu, puttane grassissime e pelose salutano marinai muscolosi, treni neri e lucidi sprofondano nella terra, meccanismi scintillanti sputano olio e benzina in piena euritmia, un ragioniere difende la sua borsa dall'eccessiva gentilezza d'uno sconosciuto, Gesù scende tra i pescatori ad offrirgli le sigarette, Nuvolari esplode mille volte in mille pezzi di carni meccaniche rinascendo altre mille volte, Senna si schianta contro un muro di panna, due ragazzi uccidono due struzzi neri facendo l'amore, un ballerino rotea su se stesso talmente veloce da bucare il pavimento, un gabbiano scrive poesie, Caruso canta talmente forte da sciogliere le catene, Tosca si getta da Castel Sant'Angelo sorridendo, pesci e gatti fanno la pace, quattro cani per strada e la strada è già piazza e la sera è già notte, una vecchia cammina per i vicoli di Napoligenovaromabaribologna e si fa chiamare Canzone, ecco il gelato al limon che sfrizza in gola.
Le bolle scoppiano sempre troppo presto, alla fine prendi l'ascensore e sei già a casa, le ultime ombre di surrealismo ti tirano le labbra e ti viene da sorridere come un cretino...

venerdì 2 marzo 2012

SENTENCE #2

...Forse l'Italia è il paese dell'architettura, perchè se è vero che l'architettura è l'arte in cui il nuovo nasce già vecchio l'Italia è il paese dove ogni innovazione nasce già morente...