domenica 19 agosto 2012

BEAUTY/INTUITION

...partendo da Vitruvio, passando per Le Corbusier, giungendo a Purini, si evince che la venustas è una componente molto particolare della triade vitruviana; essa emerge quando firmitas ed utilitas si esauriscono, ossia quando dell'edificio non rimangono che rovine, esaurita la sua funzione strutturale e la sua utilità ciò che rimane è puramente la bellezza (venustas).
Forse questa bellezza è la comprensione dell'entità e del valore della firmitas e dell'utilitas l'istante successivo alla loro sopravvenuta assenza, se così fosse allora sarebbe impossibile apprezzare la bellezza di un edificio per i non addetti ai lavori; la bellezza sarebbe insita nella comprensione del passato, per apprezzarla sarebbe necessario attendere la morte dell'edificio.
La bellezza di un cadavere potrebbe essere colta solo da un individuo particolarmente sensibile, o da un medico legale, ma la bellezza, nelle sue diverse fasi e nei suoi diversi valori, possono o potrebbero apprezzarla tutti.
No, la bellezza è l'intuizione, è la scintilla che rischiara il buio di un momento anonimo, è la comprensione della sintesi, è capire il perché ad un certo discorso, ad un certo lavoro, ad una certa opera, ad una certa musica, ad un certo film non ci sia nulla d'aggiungere o nulla da togliere, comprendendone dunque la bellezza in maniera compiuta, complessiva, universale e totale; è il completamento del contatto empatico con l'autore, o l'illusione dello stesso, ma anche l'illusione vale poiché provoca lo stesso sentimento, e poi la bellezza è illusoria ed effimera, è ragionevole comprendere come sia difficile coglierla nella sua esatta forma evitando i filtri nella soggettività.
Ciò che sentiamo è un esplosione brevissima e intensa che in un solo istante condensa la comprensione dell'universo, il che generalmente culmina e conclude con un sorriso di piena soddisfazione.

1 commento:

  1. Pensa che proprio oggi leggevo Shopenhauer e parlava proprio di cosa sia l'esperienza della visione della bellezza nell'arte e nell'architettura e diceva esattamente qualcosa di simile a ciò che ha scritto tu e cioè che solo l'arte e l'architettura possono elevare l'uomo al raggiungimento della comprensione pura del mondo.È qulacosa che va al di là dell'esperienza sensibile e prescinde dalle conoscenze del singolo,la bellezza è pura, gratuita e rivolta a tutti tanto che tutti la possono comprendere o quantomeno toccare o sfiorare anche se solo per un effimero attimo.

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